Benessere

Perché ricorrere all’impianto dentale

Una tecnica odontoiatrica abbastanza diffusa soprattutto per quanto riguarda la cura dei denti e l’impianto di nuove strutture dentali è l’implantologia, tuttavia ci sono diversi tipi di intervento che si possono eseguire, in questo articolo ci soffermeremo su un impianto dentale che può essere di due tipologie ovvero,impianto dentale sommerso oppure scoperto.

Vediamo quali sono le differenze tra i due, ma prima di addentrarci a spiegare gli interventi suddetti è necessario ribadire fin da subito che non esiste una tecnica migliore di un’altra, ma bisogna capire quale tecnica si adatta più facilmente ad uno specifico caso clinico.

Sarà l’odontoiatra competente che, valutando caso per caso, opterà per la migliore soluzione da considerare.

Oramai tutte le tecniche utilizzate nell’implantologia sono efficaci bisogna soltanto capire quale potrebbe essere l’intervento più idoneo a soddisfare appieno ogni aspettativa del paziente.

 

Le soluzioni da considerare

Quando si inserisce un impianto nell’osso, per far sì che il processo di osteointegrazione si concluda al 100% bisogna attendere qualche mese, dopodiché l’odontoiatra competente potrà scegliere tra due soluzioni, nello specifico:

  • far emergere l’impianto fuori dalla gengiva;
  • applicare un tappo all’impianto e chiuderlo al di sotto della gengiva stessa.

Se l’impianto dentale viene lasciato scoperto non occorrerà riaprire la gengiva e in seguito introdurre un moncone, se invece il professionista opta per un impianto sommerso in tal caso dovrà riaprire la gengiva, aggiungere una vite di guarigione, attendere che i tessuti siano guariti per poi passare alla fase successiva ovvero, procedere all’applicazione della protesi.

Vediamo nel dettaglio come funzionano le due fasi.

Impianto dentale monofasico o scoperto

L’impianto emerge subito dalla gengiva e in questo caso, sia la guarigione della stessa che il processo di osteointegrazione avvengono in modo quasi contemporaneo.

Non occorre riaprire la gengiva perché il blocco implantare è a diretto contatto con l’osso nonché con la gengiva stessa.

Quando si è concluso il processo di guarigione e di osteointegrazione si procede ad avvitare in maniera definitiva la corona.

Impianto dentale bifasico o sommerso

Già dal termine stesso si può facilmente intuire come gli interventi che vengono eseguiti sono composti da più parti.

L’impianto viene inserito nell’osso mascellare e coperto dalla gengiva.

Quando la fase di osteointegrazione è stata completata, la gengiva viene riaperta, si inserisce la vite tappo, si attende che i tessuti guariscano completamente per poi passare alla protesi definitiva.

Quali sono i vantaggi di un impianto scoperto

Tanti sono i vantaggi che si possono trarre prediligendo questo tipo di intervento:

  • riduzione dei tempi;
  • riduzione dei costi;
  • meno stress chirurgico.

 

Quali sono i vantaggi di un impianto sommerso

L’odontoiatra ricorre a questa tipologia di intervento quando riscontra che l’osso mascellare possiede poca densità e poco spessore, oppure quando i pazienti potrebbero avere problemi con l’osteointegrazione.

Per quanto riguarda le tempistiche è chiaro che, essendo un intervento composto da più fasi, il tempo che occorre per concludere definitivamente l’impianto dentale è all’incirca un mese in più, rispetto all’altra tipologia di operazione.

Tuttavia, a questo punto è doveroso sottolineare che la scelta di ricorrere ad un impianto bifasico o monofasico dipende dall’odontoiatra il quale dovrà dapprima valutare lo stato clinico del paziente e condurre tutte le dovute indagini che condurranno alla opportuna soluzione.