Benessere

Ludopatia: che cos’è e come curarla con la psicoterapia

Che cos’è la ludopatia? Si può considerare una vera patologia? Ed è possibile curarla con la psicoterapia?

Che cos’è la ludopatia?

Nel 1992 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il gioco d’azzardo compulsivo una “forma morbosa chiaramente identificata”. La ludopatia oggi è tristemente nota come dipendenza dal gioco d’azzardo. Una dipendenza devastante e pericolosa che, al pari di tutte le tossicodipendenze, si può considerare una vera e propria patologia.

La ludopatia è una dipendenza così grave da influire negativamente, a volte in modo distruggente, sulle vite private e professionali di quanti soffrono di questa malattia. E’ definita la “dipendenza senza sostanze”, e si palesa con il desiderio incontrollato di provare emozioni legate al brivido del gioco. Il “malato di gioco” prova sollievo solo quando riesce ad assecondare la voglia irrefrenabile di scommettere.

Che il fenomeno sia diventato una vera emergenza sociale, lo conferma la stessa OMS con i suoi dati preoccupanti: è affetto da ludopatia il 3% della popolazione adulta italiana. In parole povere, circa un milione e mezzo di italiani soffre di questa dipendenza. Il ludopata tipo è un uomo tra i 35 e i 50 anni con un livello medio – basso di istruzione, negli ultimi tempi, però, è aumentato in modo preoccupante anche il numero delle donne e dei giovani avvezzi al gioco d’azzardo.

Ludopatia, cause e ricadute sociali

Per la ludopatia le cause sono da ricercarsi, in primis nel dilagare di lotterie, lotto e Superenalotto, scommesse sportive e di altro genere, gratta e vinci, slot machine, poker on line e quant’altro. E’ bene specificare che per “gioco d’azzardo” non si intendono solo i tipici giochi da casinò, bensì tutti i giochi che implichino una scommessa la cui abilità è legata al caso e non all’abilità. In Italia questi giochi entrano in quelli consentiti perché considerati “gioco pubblico”.

La ludopatia non è un problema solo per il giocatore, ma incide profondamente anche sull’intera comunità giacché colpisce soprattutto i più deboli e le persone che versano in gravi difficoltà economiche. Il miraggio di una ricchezza facile, negli occhi del misero, è una concreta realtà. Perciò giovani, disoccupati, pensionati e famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, cadono molto più facilmente nella trappola del gioco. E così, mentre lo Stato incassa miliardi di euro ogni anno, questo triste fenomeno diventa la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane.

Ludopatia, sintomi e cure

La dipendenza da gioco d’azzardo, a differenza delle altre dipendenze (droga, alcool, sesso, ecc.), è asintomatica. Non ci sono campanelli d’allarme, nessun sintomo fisico o comportamenti strani che possano destare sospetti.

Non è un caso se la ludopatia è anche definita “malattia nascosta”. Ma se gli altri non si accorgono del problema, chi gioca può farlo perché ci sono segni che possono mettere in allarme. Un giocatore sa, per esempio, se sente l’esigenza di nascondere “quanto” gioca perché ha paura del loro giudizio. Un ludopata sa bene che è felice solo quando può sorprendere con vincite importanti.

E’ consapevole della sua difficoltà a controllare il proprio volume di gioco al punto di giocarsi fino all’ultimo centesimo con la sola speranza di “recuperare” il perduto. Se poi il recupero si cerca di farlo non solo coni propri soldi ma anche con quelli degli altri indebitando se stesso e i propri cari, siamo di fronte a ludopatia conclamata. In questi casi si può assistere a un cambiamento dell’atteggiamento. Repentini sbalzi d’umore, continui alternarsi di euforia e depressione, cominciano a minare la vita relazionale del giocatore. A questo punto che cosa fare?

Per la ludopatia quale terapia può essere efficace? La prima cosa da fare è prendere consapevolezza del problema. Fatti ciò bisogna saper chiedere aiuto. Trovarlo nella famiglia e negli amici è un punto di partenza, ma chiedere aiuto a uno specialista fa sicuramente la differenza.

Ludopatia, come curarla?

Chi ha detto che chiedere sia un segno di debolezza? Caso mai lo è di grande forza? Sovente si inizia a giocare in modo compulsivo per sfuggire ad alcune contrarietà o situazioni frustranti, che ci presenta la vita quotidiana. Una lite in famiglia, problemi a lavoro, problemi con il partner, possono spingere a recarsi in un casinò o in una sala giochi per cancellare con qualche scarica di adrenalina, il malessere che affligge.

Per evitare di rimanere vittime del gioco, o per smettere di giocare, bisogna trovare metodi più salutari per gestire i momenti difficili della vita. Trovare nuove abitudini, dunque, è un metodo efficace per tenere lontano il vizio del gioco, rendere più forti se stessi e migliorare la propria esistenza.

Purtroppo, però, non sempre si riesce da soli a trovare la soluzione giusta. Sovente il giocatore incallito ha bisogno di un programma di recupero personalizzato che gli permetta di sfruttare al massimo le proprie risorse per uscire dal tunnel del gioco in cui si è infilato. Una volta che si ammette di avere un problema, il passo successivo è di chiedere aiuto a gruppi di sostegno, ad amici e familiari ma soprattutto a uno psicoterapeuta, l’unico che sa bene qual è per la ludopatia la terapia giusta.

Ludopatia, l’aiuto online

In Rete si possono trovare diverse risorse d’aiuto per la ludopatia. Intanto la Rete è discreta. Non è facile confessare di essere un ludopatico, o un tossico in generale, perciò per molti è più facile servirsi del mezzo informatico soprattutto quando questo garantisce qualità, competenza e tempestività di intervento.

Alcuni siti Web, come http://www.lopsicologoonline.it della dottoressa Monia Ferretti, Psicologa e Psicoterapeuta, sono in grado di offrire un aiuto psicologico molto professionale. Quanti provano disagio a parlare dei propri problemi personali vis-à-vis con una persona che non hanno mai visto prima?

E quanti per timidezza o vergogna decidono di rinunciare all’aiuto dello psicologo? Lo psicologo online, al pari di tutti i suoi colleghi tradizionali, ha come obiettivo quello di aiutare i bisognosi a ritrovare il giusto benessere psico-fisico. Si tratta di un professionista può aiutare un ludopata a risolvere i suoi problemi senza che questo si sposti da casa.

Senza il supporto di uno psicologo diventa difficile avviare quel percorso cognitivo-comportamentale dal quale muove la ludopatia terapia grazie alla quale è possibile combattere la malattia aiutando il ludopata a riprendersi in mano le redini della propria vita.