Benessere

Che cos’è la soluzione fisiologica e a cosa serve?

soluzione fisiologica

L’applicazione di una flebo di cloruro di sodio necessaria per la reidratazione è una delle azioni che vengono svolte più di frequente negli ospedali. Si tratta della cosiddetta soluzione fisiologica, nota anche come soluzione salina, che è composta da una soluzione di cloruro di sodio all’interno di acqua purificata. In concentrazione normale, essa contiene lo 0.9% di cloruro di sodio, vale a dire 9 grammi per litro. Vi si ricorre in molteplici contesti: per esempio per l’esecuzione di specifiche pratiche di igiene di irrigazione nasale, ma anche per pulire le lenti a contatto, per riempire le protesi al seno o per le infusioni intravena. A seconda degli scopi a cui la soluzione fisiologica è destinata, in ogni caso, le concentrazioni possono essere differenti.

A volte si parla anche di soluzione isotonica, ma a tal proposito è opportuno mettere in evidenza che il suo livello di osmolarità è un po’ più alto di quello del sangue, ed è per questo motivo che è improprio sostenere, almeno da un punto di vista tecnico, che la soluzione fisiologica è isotonica se confrontata con il sangue. Ma quali sono gli scopi per cui si ricorre a questa soluzione? Come si è detto, essa è sfruttata per la reidratazione: vi si fa affidamento, per esempio, per le terapie intravenose che sono destinate a soggetti che si ritrovano impossibilitati ad assumere fluidi per via orale e che devono fare i conti con una disidratazione acuta.

Nel momento in cui si ha a che fare con una disidratazione il cui livello di gravità è tale da mettere a repentaglio una circolazione del sangue adeguata, il primo fluido che viene impiegato in genere è rappresentato proprio dalla soluzione fisiologica in concentrazione normale, dal momento che questo liquido è quello che garantisce gli standard di sicurezza più elevati anche se viene assunto in quantità considerevoli.La quantità di soluzione salina che viene infusa di norma varia a seconda delle necessità del soggetto, anche se di rado è inferiore a 1 litro e mezzo al giorno e difficilmente supera i 3 litri, almeno per un soggetto adulto.

Per altri scopi, invece, si fa riferimento a concentrazioni di soluzione differenti, come quando è necessario assicurare acqua a un soggetto disidratato o nelle circostanze in cui occorre soddisfare le esigenze di acqua e sali quotidiane di persone che non hanno la possibilità di assumerli per bocca. Vale la pena di tener presente che le infusioni di soluzioni caratterizzate da una osmolarità ridotta in alcuni casi possono essere alla base di effetti collaterali e quindi sono controindicati, a meno che non vengano accompagnate da glucosio, che è tipico delle soluzioni intravenose con una concentrazione più bassa. Lo scopo del glucosio è quello di ridurre l’apporto di cloruro di sodio, e al tempo stesso di mantenere il livello di osmolarità necessario. Infatti, il glucosio ha un peso molecolare più elevato, il che vuol dire che la sua osmolarità è uguale a quella della soluzione in concentrazione normale, ma nella circolazione corporea viene immessa una quantità inferiore di sodio.

Come ci ricorda una famosa azienda farmaceutica a Bergamo, la soluzione fisiologica è apprezzata e utilizzata in medicina in una grande varietà di ambiti: come si è accennato, può essere sfruttata per i lavaggi nasali che sono indispensabili per trattare e prevenire le infiammazioni e le infezioni delle prime vie aeree, ma anche quando si ha la necessità di pulire delle ferite o delle abrasioni, anche perché il liquido non causa bruciore né punge nel momento in cui entra a contatto con la pelle. Quando una persona soffre di chetoacidosi diabetica o di una forma di gastroenterite grave, va incontro a uno stato di disidratazione che può essere compensato proprio con la somministrazione di fisiologica, che per altro è utile anche nel momento in cui c’è bisogno di fronteggiare degli episodi emorragici che determinano perdite di sangue più che consistenti.

Ancora, la soluzione fisiologica è necessaria per raffreddare gli strumenti chirurgici che vengono adoperati nel corso di specifici interventi in sala operatoria e per la diluizione di alcuni farmaci che per la loro composizione non possono che essere somministrati attraverso una iniezione. Insomma, si tratta di un prodotto estremamente versatile.